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Cenni sulle Prospezioni Georadar

La prospezione georadar (Ground Probing Radar o G.P.R.), è una metodologia di indagine del sottosuolo, che permette l’acquisizione di informazioni e di facile interpretazione all’interno del mezzo indagato. Caratteristiche distintive dell’utilizzo di tale metodologia di indagine geofisica sono:

Il georadar è sostanzialmente costituito da un’apparecchiatura ricetrasmittente in grado di inviare impulsi multifrequenza nel sottosuolo e di ricevere le riflessioni generate dalla da ciò che li circonda.

Cenni alla Teoria del georadar

Tutti i mezzi reali assorbono le onde elettromagnetiche in misura dipendente dalle loro caratteristiche elettriche. Un mezzo omogeneo parzialmente conduttore è definito da un punto di vista elettrico da una coppia di valori:

Con la disposizione monostatica, trasmettitore (TX) e ricevitore (RX) sono assemblati in un’unica struttura, permettendo di ottenere informazioni in tutta l’area indagata e di determinare la profondità di bersagli. Tale disposizione è consigliata per ottenere informazioni superficiali quali servizi e reperti archeologici con antenne a frequenza medio-alta (500-1000 MHz).
Con la disposizione bistatica, trasmettitore (TX) e ricevitore (RX) sono separati e messi ad una certa distanza l’uno dall’altro. Il vantaggio consiste in una risposta più dettagliata nelle zone più profonde, mentre lo svantaggio consiste nell’assenza di risposta in una porzione di terreno d funzione della distanza reciproca dei due componenti. Tale disposizione è consigliata per ottenere informazioni da zone profonde ed è generalmente impiegata con antenne a frequenza medio-bassa (80-300 MHz) e finalità geologiche.
Con la disposizione cross-polare, trasmettitore e ricevitore sono ortogonali tra loro. Tale disposizione risulta particolarmente utile nel riconoscimento di bersagli inclinati obliqui rispetto alla direzione di trascinamento delle antenne ed inoltre per particolari applicazioni scientifiche in genere.

 

La gestione dei dati radar

Le sezioni radar rappresentano i risultati delle indagini georadar.
L’asse orizzontale riproduce la direzione di avanzamento dell’antenna, mentre l’asse verticale rappresenta la direzione di penetrazione degli impulsi.
Tale distanza è espressa sotto forma di ritardo tra l’impulso emesso e quello riflesso ed è quindi pari a due volte la distanza antenna-bersaglio.
Il valore del ritardo viene convertito in valore metrico tramite la conoscenza della velocità di propagazione del segnale nel mezzo.
La visualizzazione radar di un bersaglio presente nel sottosuolo è mostrata in Fig. 1


 

L’elaborazione del segnale

Il segnale radar ricevuto dall’antenna risulta sempre caratterizzato dalla presenza di rumore (“noise”) che deve essere rimosso al fine di enfatizzare il più possibile la visibilità dei bersagli ricercati.
Numerosi sono quindi i processi di elaborazione a cui il segnale viene sottoposto prima della fase di interpretazione dei dati. Di seguito sono indicati alcuni dei principali processi utilizzati: